Stati Uniti

Death Valley: la valle infuocata

Death Valley National Park, un lugubre nome che nasconde bellezze uniche, la valle della morte così stranamente piena di vita. Questo viaggio risale alla fine del 2013, la nostra prima volta negli USA. Avevamo alloggiato a Ridgecrest, in un hotel veramente essenziale ma che trovammo pulito e tranquillo. Ancora ricordiamo quel giorno: fu la nostra prima esperienza di strada chiusa per flash flood negli States. Dopo aver percorso buona parte della Wildrose Trona Road, ci trovammo noi e il niente di fronte ad una road closed. E dal niente sbucò fuori un bellissimo fuoristrada, con due cittadini americani che, poco previdenti come noi, non avevano consultato le indicazioni su eventuali interruzioni di strade. Ci dissero di seguirli e così, grati nei secoli, li seguimmo sulla strada per Olancha, fino al bivio con la strada 190 della California. Ormai tranquillizzati, ci lasciammo rapire dai magnifici paesaggi che si susseguivano davanti ai nostri occhi.

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Arrivati a destinazione, un caro saluto con le nostre guide californiane e subito straordinarie viste ci catturarono per il resto della giornata.

Ma cos’è la Valle della Morte? In tempi incredibilmente lontani era
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Goldfield Ghost Town, dove nulla è stato messo in sicurezza!

La gloriosa età dell’oro, tra miti, leggende e dura realtà, ha fatto e farà ancora parlare molto. Racconti tramandati che hanno fatto da trama alle pellicole e ai fumetti degli anni ’70. Le carovane dei cercatori d’oro attraversavano le allora polverose strade del nuovo continente. Con l’esaurimento delle vene minerarie e il cambiamento epocale del XX secolo, la maggior parte delle cittadine che erano sorte intorno alle miniere ricche di oro alla fine divennero agglomerati di case disabitate, con una storia che, seppur di pochi decenni, le aveva rese delle gloriose testimonianze di un’epoca.

Arrivata l’era del turismo di massa, molte di esse sono state valorizzate e riadattate ad accogliere i viaggiatori: iniziava così un mito da scoprire, le città fantasma!

In Arizona, tra le Superstition Mountains e le Goldfield Mountains, su una piccola collina, iniziò nel 1892 la storia di quella che è oggi chiamata la Goldfield Ghost Town.

Ci si diverte nelle città fantasma!

Ci si diverte nelle città fantasma!

Ci si arriva percorrendo la Route80, altrimenti chiamata Apache Trail (East). L’Apache Trail di oggi collega l’Apache Junction all’area del Lago Theodore Roosevelt, è in gran parte asfaltata e considerata Continua a leggere

Lungo il fiume Bighorn

Il Little Bighorn River è un fiume che prende il nome dalle Bighorn, le pecore delle Montagne Rocciose. Scorre tranquillo e, probabilmente, viste le sue dimensioni, non sarebbe noto quasi a nessuno oggi se non fosse stato per quelle date: 25 e 26 giugno 1876, Custer’s Last Stand. Una battaglia rimasta alla storia: Lakota e Cheyenne contro il 7° Cavalleria del governo statunitense, che si concluse con la rovinosa sconfitta del generale George Armstrong Custer.

Tra film visti e storia studiata sui libri di scuola, torniamo indietro con il pensiero a quegli anni, quando dopo il trattato di Fort Laramie, i nativi avevano il controllo assoluto delle  Black Hills, a loro sacre. Alce Nero definì il monte più alto della zona il centro del mondo. Una voce sempre più insistente correva tra i “bianchi”: quelle terre erano ricche d’oro. Furono così oggetto di contesa tra i nativi e i nuovi avventurieri della caccia all’oro.

littlebighornAncora oggi si discute sulle modalità di attacco, sulla strategia e sulle controverse versioni dello scontro. Resta alla storia la certezza che Continua a leggere

Sedona, amore a prima vista

Fell in love with Sedona. Dovrò sempre ringraziare chi mi ha consigliato di fare una sosta qui, thank you very much Janet!

Inizialmente non ero proprio convinta, del resto sbirciando dal web tutto sembra interessante e non è facile scegliere a distanza. Mi sono fidata e sono stata travolta dalla passione per questo angolino di Arizona: rocce rosse, tanto verde, tradizioni, luoghi mistici e tanta vita. Questa è Sedona (sito internet in italiano), meta poco conosciuta dai viaggiatori europei. E, al secondo viaggio, non ho potuto evitare di tornarci! … perché Sedona si adora già prima di arrivare …

Sedona

Sedona

La sua storia iniziò i primi anni dello scorso secolo, quando, vivendo qui una ventina di famiglie, il sig. Theodore Carlton Schnebly fu investito della carica di direttore dell’ufficio postale, cui diede il nome della moglie, Sedona.

Una città non grandissima (ca. 10.000 abitanti), ma con importanti eventi e uno straordinario Continua a leggere

Si può mangiare solo qui: l’Huckleberry Pie!

Huckleberry: chi non ha mai sentito pronunciare questa parola? Huckleberry Finn è un personaggio raccontato dallo scrittore Mark Twain. Simpaticissimo ragazzino, vagabondo tra le strade che sfiorano il Mississippi (se volete saperne di più leggete del nostro viaggio a Hannibal). Avevamo tante volte visto in TV il racconto: in versione cartoon, telefilm e film. Come non pensare a lui quando arrivati in Montana abbiamo sentito pronunciare il suo nome? Ora mi verrebbe di raccontare le sue simpatiche avventure, ma torniamo al nostro viaggio …surprise! L’Huckleberry non è un personaggio, né fantastico né reale, è un frutto tipico di questa zona delle Rockies. Ha l’aspetto di un grosso mirtillo e un sapore delizioso. Si trova confezionato come marmellata, gelato, gelatina, sciroppo, caramelle, aroma per birra, persino balsamo per labbra! Ma soprattutto è diffuso come l’ingrediente principale di una particolare torta: la Huckleberry Pie!

Pausa golosa a West Glacier

La pausa rigenerante a base di Huckleberry Pie la facciamo al Glacier Highlander Restaurant, sulla US2 a West Glacier, dove già che ci siamo, aggiungiamo al nostro taste-stop anche il gelato. Carino il locale, con un orsetto che dà il benvenuto vicino al banco dei gelati.

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Hucklelberry Pie al Glacier Highlander Restaurant

Quasi tutti i negozi qui hanno Continua a leggere

Dead man’s hand: la leggenda di Wild Bill

Sia a piedi che a cavallo egli rappresentava uno dei più perfetti esempi di prestanza fisica che io non abbia mai visto. Sul suo coraggio non ci potevano essere dubbi. La sua abilità nell’uso della carabina e della pistola era infallibile … Wild Bill portava sempre due splendidi e grossi revolver con il manico in avorio.

Dal libro La mia vita sulle pianure – George Armstrong Custer  – 1874

E nella mente scorrono immagini di rudi cowboys, indiani, cavalli che corrono su strade polverose, vecchi Saloon, musica western, mani che sfiorano le fondine, repentine e sanguinose sparatorie, angoli di terra gremiti di rudimentali lapidi …E in un attimo sembra essere in un film, una di quelle vecchie o nuove pellicole che raccontano dell’America di più di un secolo fa. Ma per chi ha avuto la fortuna di calpestare la Main Street di Deadwood le parole non servono.

Più di un secolo fa Continua a leggere

Un salto nella storia del West: i pionieri

Il nuovo continente, i leggendari pionieri, la loro avventura, che spesso si trasformava in disavventura, le tribù dei nativi, le immense distese di territori incolti, i primi insediamenti: fino ad ora lo abbiamo visto nei film, troppo spesso mal raccontato, ma ora lo abbiamo davanti ai nostri occhi!

Un momento storico raccontato con immagini, ricostruzioni, cimeli, al Fremont County Pioneer Museum di Lander, Wyoming.

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Custodisce e mette in luce un prezioso patrimonio culturale nazionale della zona delle valli Wind River and Sweetwater. Quattro erano le culture in questa zona, che oggi alterna infinite distese deserte e piccole comunità: gli Shoshone orientali, gli Arapaho del Nord, i pionieri e i loro discendenti, e Continua a leggere

Lungo quel tratto meraviglioso della US20, nella Wind River

Per il viaggio da Cody in direzione Fort Washakie avevamo programmato solo una breve sosta nella città di Shoshoni. Ma si sa, quando si è on the road, e per giunta in camper è molto facile lasciarsi trascinare dalle meraviglie che si incrociano. Lasciata Thermopolis, cominciamo a percorrere la US20, una East-West Highway, ossia una scorrevole strada che va da costa a costa per 5.415 chilometri. Da Thermopolis a Shoshoni lo scenario è straordinario: un meraviglioso Wind River Canyon.

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Il fiume, Bighorn River, scorre nel canyon che ha pazientemente scavato con gli anni, le rocce gialle e rosse dei Monti Owl Creek fanno da cornice, e il Boysen State Park offre spazi che sembrano Continua a leggere

Sulle tracce dell’orso a West Yellowstone

Follow the (painted) Bear Paw Trail: cosa c’è di più divertente che seguire le impronte “lasciate” dall’orso per scoprire il passato di una storica cittadina alle porte del Parco di Yellowstone?

I viaggi turistici che comprendono il Parco di Yellowstone danno troppo spesso poco spazio ai dintorni di uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Gli animali e i fenomeni naturali del parco sono a poche miglia ad attenderci, ma noi, dopo aver passato la notte al Baker’s Hole Campground, lasciamo in sosta il camper nei pressi Continua a leggere

Sulla strada per Yellowstone: Wilsall

Non immaginavamo davvero che così per caso avremmo avuto la fortuna di vedere una delle manifestazioni più importanti nel suo genere del Montana. Sulla bellissima Hwy 89, quasi a metà strada fra la Lewis & Clark National Forest e Yellowstone, attraversiamo Wilsall. Abbiamo bisogno di una pausa e così ci fermiamo, incuriositi dalle molte persone che attendono ai bordi della strada.

I turisti non sanno dove sono stati, i viaggiatori non sanno dove stanno andando

Tourists don’t know where they’ve been, travelers don’t know where they’re going

Paul Theroux

Straordinaria la manifestazione che sta per iniziare: la Parade nei giorni del Rodeo.

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E tutto il paese è in festa, così, insieme Continua a leggere

A Rapid City, tra le pagine di un vecchio libro di fiabe

Lo Storybook Island è un salto indietro nel tempo. Un antico libro di fiabe immerso nel verde a poca distanza dal centro di Rapid City. Ci siamo divertiti tantissimo tra tanti personaggi e tante straordinarie ambientazioni di belle storie …

Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé

A child who does not play is not a child, but the man who doesn’t play has lost forever the child who lived in him and who he will miss terribly

(Pablo Neruda)

è bastato qualche passo e …

Humpty Dumpty su un muretto  Humpty Dumpty cade dal tetto tutti i cavalli e le guardie del re non potevano aggiustare Humpty perchè?!
Humpty Dumpty seduto per terra  Humpty Dumpty si guarda in giro non riusciva a vedere camini ne tetti vedeva solo scarpe e berretti
Humpty Dumpty conta fino a tre  Humpty Dumpty fece per sè tutti i cavalli e le guardie del re fecero festa ad Humpty olè!

C’è proprio lui! Sì è lui! Humpty Dumpty! Il simpatico personaggio a forma di uovo umanizzato. Ecco che anche qui sta per Continua a leggere

Cody, capitale del Rodeo

Siamo arrivati a Cody a notte fonda; era circa l’una quando finalmente abbiamo spento il motore del camper nel parcheggio della Walmart! Abbiamo apprezzato moltissimo l’essere così RVfriendly di questa catena di ipermercati: con il nostro quasi ossessivo vivere il territorio fino all’ultimo debole raggio di luce della giornata, ci saremmo trovati in difficoltà spesso, visti i divieti territoriali di pernottare liberamente su aree e/o parcheggi non espressamente autorizzate. Poter poi fare shopping a qualsiasi ora, visto che sono aperti 24 ore al giorno 7 giorni su 7, è stato a volte comodo, altre addirittura provvidenziale!

Spesa alla Walmart

Spesa alla Walmart

Al mattino Continua a leggere

Native: la tradizione del Pow Wow

Abbiamo fatto una deviazione sul percorso di moltissime miglia incuriositi dal Pow Wow, un evento annuale organizzato dalla tribù degli Shoshone.

Ne è valsa davvero la pena. Tra i variopinti vestiti, le danze propiziatorie, l’artigianato, le pietanze tipiche e meno tipiche della tradizione tribale, abbiamo trascorso un pomeriggio e una serata che difficilmente scorderemo!

Traveling – it leaves you speechless, then turns you into a storyteller

Viaggiare – ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore

(Ibn Battuta)

Fort Washakie, che prende il nome dal grande capo degli Shoshone, Washakie, si trova nel bel mezzo di una riserva indiana: la Wind River. Notiamo una cartello molto spartano che indica l’ingresso della zona dove si svolgerà il raduno. Un grande spazio in aperta campagna viene dedicato alla manifestazione con tanto di area riservata ai molti che arrivano da tanto lontano e che si accampano con tende, caravan e camper. Tutto è pronto per quello che è uno dei Pow Wow più importanti del Nord America.

Grand Entry

Grand Entry

Abbiamo visto arrivare Shoshone, ma c’erano anche Arrapaho, da Stati lontani e vicini al Wyoming. Del resto questi giorni sono l’espressione massima Continua a leggere

L’acqua degli antichi capi indiani a Thermopolis

Non ci saremmo mai aspettati una così bella sorpresa. Thermopolis, una tappa aggiunta solo per caso, per spezzare un lungo viaggio. Davanti alla mappa google, calcolando il percorso, avevamo scelto una località non troppo vicino e non troppo lontano alla meta.

ThermopolisEcco come siamo arrivati a Thermopolis, la città dei dinosauri, delle acque termali, delle affascinanti rocce rosse. Una città con un’atmosfera che Continua a leggere

Il cane Shep a Fort Benton: Forever Faithful

Il modo migliore per cercare di capire il mondo è vederlo dal maggior numero possibile di angolazioni.
The best way to try to understand the world is to see it from as many angles as possible

Ari Kiev

Fort Benton, la cittadina con bloodiest block of the west, il quartiere più sanguinoso del West. Detta anche The birthplace of Montana, è famosa anche per il ponte sul fiume Missouri. …ma c’è anche una storia commovente e indimenticabile: la vicenda del cane  Shep, morto travolto da un treno mentre aspettava invano il suo padrone con le zampe sulle rotaie. Fort Benton, Montana

Era l’estate 1936, un pastore di pecore si ammalò e arrivò a Fort Benton per il farsi curare. Il suo cane, Shep, lo accompagnò. Quando il pastore morì pochi giorni dopo, il suo corpo fu posto in una bara e spedito ai parenti. Shep seguì la bara fino al deposito dei treni Fort Benton, e rimase a guardare il suo padrone che veniva allontanato per sempre. Seguì il Continua a leggere

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