Santa Fe: the City Different

The Different City: la città diversa. Lontanissima dagli standard urbani statunitensi, Santa Fe sembra una città europea. Ci troviamo in New Mexico, detto anche Land of Enchantment (terra dell’incanto). Un paese dai paesaggi sorprendenti e incantevoli. Siamo arrivati a Santa Fe un pomeriggio di dicembre, in piena atmosfera natalizia, dopo un viaggio iniziato da Durango (Colorado).

Poco prima di arrivare, lungo la U.S. Highway 285 nei pressi di Pojoaque, ci siamo trovati sotto gli occhi il Camel Rock Monument. Una formazione rocciosa

in arenaria iconica per gli abitanti della zona: appare come un cammello accucciato che guarda verso la super strada. Il monumento è servito da un parcheggio e circondato da una rete di protezione. Abbiamo appena fatto in tempo a vederlo, perchè solo due mesi dopo la sagoma del “cammello” ha perso la parte corrispondente alla bocca.

In venti minuti arriviamo a Santa Fe, la più antica capitale di stato degli Stati Uniti. Fondata nel 1610, si chiamava La Villa Real de la Santa Fe de San Francisco de Asís. Lasciamo i bagagli in hotel e ci spostiamo in centro. Troviamo facilmente parcheggio e, scesi dalla macchina, non sembra di essere a più di 2.000 metri di altitudine dal livello del mare e, per ora, passeggiare è ancora piacevole.

Santa Fe fa parte della rete delle Città creative UNESCO (Creative Cities Network): le antiche tradizioni dei nativi americani, tra cui tessitura, ceramica, gioielli e danza, rimangono una parte importante della cultura nativa contemporanea e sono presenti in tutta la città. A queste si aggiungono le molteplici tradizioni artistiche dell’epoca coloniale spagnola ancora oggi così presenti nel territorio. A Santa Fe un lavoratore su dieci è impiegato alle industrie legate alle tradizioni artistiche e culturali.

Nella downtown non si vedono grattacieli, non ci sono enormi strade fiancheggiate da negozi e fast food dalle grandi insegne, ma vicoli che si incrociano dando forma ad un assetto urbano accogliente, con tanti negozi di ogni genere e un quartiere dedicato agli artisti. C’è tanto a Santa Fe, tanto da vedere e da raccontare. Le costruzioni in mattoni adobe, costituiti da un impasto di argilla, sabbia e paglia, sprigionano calore e accoglienza, con il loro colore rosato e l’aspetto così raccolto. Le vetrine offrono dagli stivali da cowboy, alle cinture e cappelli, ai gioielli, alle opere d’arte da collezione, oltre gli innumerevoli manufatti artigiani dei nativi.

Viene raccomandato di visitare la chiesa dedicata a San Francesco di Assisi al tramonto, e noi, puntuali, arriviamo proprio al crepuscolo e la vediamo svettare alta tra le costruzioni in adobe con le sue vetrate straordinarie e le sue statue che accolgono i fedeli.

La chiesa dedicata a San Francesco di Assisi

Su un lato della piazza centrale si trova il Palazzo dei Governatori, oggi è un museo che espone 400 anni di storia dello stato del New Mexico. Ormai è tardi per visitarlo e continuiamo la nostra passeggiata attratti dalle vetrine dei negozi.

Palazzo dei Governatori

Palazzo dei Governatori

In East de Vargas Street si trova quella che viene indicata come la casa più antica degli Stati Uniti e si tramanda sia stata costruita nel Seicento. Che sia vero o no è sicuramente una delle più antiche del posto: si diceva che fosse la casa più antica degli Stati Uniti già nel 1879. Un attento studio ha dimostrato, contrariamente a quano tramandato oralmente, che le vigas in legno (così vengono chiamate nelle costruzioni in adobe le travi del soffitto) presenti nella casa furono tagliate tra il 1740 e il 1767. Del resto siamo al Barrio de Analco Historic District, uno dei più antichi quartieri residenziali di origine europea negli Stati Uniti, dove gli edifici sono in stile pueblo e in stile territoriale spagnolo: alle costruzioni in adobe sono aggiunti dettagli di legno. Un esempio lo vediamo in quella che fu una abitazione di un italiano, la Roque Tudesqui House al 129-135 di East De Vargas Street. Tudesqui, che era un commerciante italiano di Santa Fe proprietario di immobili e attività commerciali, acquistò l’edificio nel 1841.

Roque Tudesqui House

Facciamo anche una sosta lungo la vecchia Route66, giusto per una foto sotto l’insegna quindi prendiamo

Santa Fe - Route66 sign

Santa Fe – Route66 sign

l’auto e percorriamo la Canyon Road, una strada lunga mezzo miglio famosa per ospitare un centinaio di negozi tra gallerie d’arte, boutique e ristoranti unici nel loro genere.

Galleria d’arte a Canyon Road

Fiancheggiata da storiche case in mattoni, Canyon Road è un antico percorso utilizzato dagli indiani d’America per viaggiare dai pueblos lungo il Rio Grande a quelli nella regione di Pecos. Questo è il posto giusto per acquistare opere d’arte originali e in questo periodo percorrere la strada di sera è particolarmente suggestivo con i giardini illuminati per le prossime festività natalizie.

Galleria d'arte a Canyon Road

Galleria d’arte a Canyon Road

A Santa Fe ci sono molti musei e chiese da visitare, ma a quest’ora è ormai tutto chiuso e non ci fermeremo anche domani visto che abbiamo già un programma serrato sugli spostamenti, con gli hotel già prenotati durante l’organizzazione del viaggio.

In programma abbiamo un solo pernottamento a Santa Fe, decisamente poco, ma del resto come i giorni a disposizione. Inizia a far freddo, così ci ritiriamo nella nostra stanza. Alloggiamo in un caratteristico albergo, un po’ lontano dal centro, ma carico di atmosfera western. Le stanze sono dedicate a molti personaggi noti: Roy Rogers, Buffalo Bill, Annie Oakley, Billy The Kid, Willie Nelson. A noi viene assegnata la Billy The Kid Room, e passiamo la notte circondati da ferri di cavallo, foto antiche, stivali da cowboy. E per chi vuole avventurarsi in un viaggio sulle tracce del leggendario bandito, a Santa Fe c’è un landmark che indica la sua prigione (in West San Francisco Street).

Curiosità

  • A Santa Fe c’è un luogo avvolto dal mistero: purtroppo non vediamo la Loretto Chapel, la cappella con la scala miracolosa: pare che a fine Ottocento, una volta costruita la chiesa, ci fosse il problema di costruire una scala per raggiungere il Coro. Non c’era abbastanza spazio per una scala tradizionale e così le suore iniziarono a pregare San Giuseppe. Apparve improvvisamente un falegname che costruì la scala a spirale, senza supporti nè esterni, nè interni. E non appena compiuta l’opera architettonica definita “miracolosa” …senza neanche chiedere il dovuto, sparì.
  • Billy the Kid fu imprigionato a Santa Fe nel periodo tra il 27 dicembre 1880 e il 3 aprile 1881. In quella data fu trasferito a Mesilla (una delle nostre prossime tappe) per il processo. Fu dichiarato colpevole, condannato all’impiccagione e trasferito al carcere della contea di Lincoln, da cui fuggì. Fu fucilato e ucciso dallo sceriffo Pat Garrett a Ft. Sumner, New Mexico il 14 luglio 1881

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