Kiala

Tre figlie e trenta anni di viaggi. Viaggi con o senza camper, in Europa e in America, con i bambini piccoli, poi adolescenti, poi da soli e poi ancora con i figli sempre più grandi. La passione per la cucina, per le tradizioni autentiche e per le mete ancora poco note al turismo di massa. Ma soprattutto la passione di condividere il viaggio come esperienza di vita.

Yellowstone delle meraviglie 1

Dopo essere stati a Livingston, decidiamo di entrare a Yellowstone da nord, dall’ingresso vicino la cittadina di Gardiner, dove nel negozio di Francesca – italiana che vive negli States da tantissimo tempo –  Outwest T’s, ho comprato una singolare t-shirt dove è ben impressa la frase “don’t feed the bears”.

bears

Il Roosevelt gate è interdetto al traffico per lavori in corso: sono i preparativi per il 2016, anno in cui si festeggiano i 100 anni del servizio di gestione dei parchi nazionali, il National Park Service, che cadrà esattamente il 25 agosto 2016. Per chi volesse partecipare a questo storico evento troverà tutte le informazioni qui.

John Colter, il primo vero mountain man, inteso come primo vero uomo di frontiera fu un personaggio singolare ingiustamente dimenticato dal cinema, dai racconti, dai libri. Il primo trapper della storia americana, il primo uomo bianco che Continua a leggere

Yellowstone delle meraviglie – 2 parte

(continua da qui)

Ci siamo! Eccoci arrivati all’Old Faithful, che insime al Grand Prismatic Springs una delle attrazioni più conosciute. Enormi parcheggi e un immenso Visitor Center con gli orari delle eruzioni. Poi ci sono i lodges e  gli esercizi commerciali. Ci si può informare degli orari dell’eruzione sia al visitor center, sia al lodge (molto bello).

Yellowstone National Park

Aspettando il geyser …

Conviene arrivare con un po’ di anticipo e prender posto sulle panche disponendosi nella parte centrale, così da vedere al Continua a leggere

Costine di maiale, da The House of Cards!

Per gli appassionati della serie TV “The House of Cards” non sono una novità: le costine di maiale che tanto appassionano Frank Underwood, l’uomo degli intrighi del potere politico americano. Le famose ribs, un classico della cucina americana, condite con spezie e completate con la salsa BBQ. Tante le ricette sul web, ecco la mia: provata e riprovata, è secondo i miei gusti la migliore.

Costine, Ribs, Frank Underwood, House of Cards

Per chi non conosce il serial

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Cenerentola

La storia di Cenerentola è un’altra di quelle fiabe che prima di essere stata scritta, è stata tramandata dai racconti, in chissà quante versioni, di generazioni e generazioni di mamme. Una storia che ha fatto commuovere e sperare: un papà vedovo, una figlia dall’animo gentile, una malvagia matrigna, due pessime sorellastre, una fata Continua a leggere

Un tetto o un mare di nuvole? Alsazia delle meraviglie!

Ci sono angoli di mondo per cui varrebbe la pena far ore e ore di viaggio anche per vederli solo un istante: uno di questi è l’Alsazia del periodo pre-natalizio. E a volte quel lungo viaggio riserva inaspettate sorprese …

Quando decidemmo di visitare l’Alsazia per il nostro viaggio invernale, avevamo già messo in conto di trovare una temperatura gradevole, ma mai ci saremmo immaginati di trovarci nel bel mezzo di un panorama paragonabile a quello visto nel film Le cronache di Narnia!

Acqua cristallizzata che ha pitturato di bianco ogni angolo della natura. Sembra di entrare Continua a leggere

la nostalgia di Ungheria …

si fa sentire, perché ovunque si respira tradizione. L’Ungheria: un paese pacato, dove molto spesso il tempo sembra essersi fermato. Tanta cortesia, tanti sorrisi e qualche chiacchiera in un italiano un po’ stentato, ma molto spesso provvidenziale.

La prima sosta in Ungheria l’abbiamo fatta incredibilimente per caso. Diretti verso il Lago Balaton, scorgiamo delle indicazioni che lasciano intuire aria di festa. Detto fatto, ci fermiamo al Sóstói Természetvédelmi Terület, una riserva dove in questi giorni c’è il Zalai Vadászati Évadnyitó, la Festa dell’apertura della stagione di caccia.

Ungheria, festival, Sóstói Természetvédelmi Terület E  abbiamo la prima conferma di quanto sia tipico il gulasch da queste parti! Nel grande prato birra, gastronomia, bancarelle di artigianato, prodotti per la caccia, e musica ungherese.Goulash, UngheriaMa quello che ci colpisce sono le bogrács, i pentoloni sospesi dove si cucina il gulasch. In lingua ungherese si chiama gulyás, da mandria (gulya), proprio dai mandriani che un tempo usavano cucinarlo.

Goulash, Ungheria, bogrács

I Bogrács

Li avevamo già visti in Germania, dove vengono chiamati Baumstriezel, i Kurtőskalács, che si può tradurre con torta-camino, perché l’aspetto ricorda quello di un comignolo. Sono buonissimi!

Kurtőskalács

Kurtőskalács

La capitale, Budapest, è una città bellissima ma è anche l’unico posto del paese con problemi di sicurezza. Visitarla passeggiando è il miglior modo per scoprirla. Ogni angolo va vissuto e per riposarsi ci si può sedere in una delle tante panchine sul lungofiume, incantati dal panorama. Un’ottima alternativa per una pausa è una sosta in una delle tante pasticcerie. Nel bellissimo quartiere del Palazzo Reale, non lontano dai Bastioni dei Pescatori, c’è la pasticceria Ruszwurm: è qui che viene prodotta la “regale” Dobostorte, la torta preferita della principessa Sissi.

Dobos torte, UngheriaIl suo inventore era un famoso pasticcere ungherese, József C. Dobos, che viaggiò in lungo e largo tra le città europee per presentare la sua golosa creazione. Molto simile alla nostra Setteveli (noi ne abbiamo mangiata una buonissima a Brolo, in Sicilia), si può degustare all’interno della pasticceria, in una saletta dallo stile retrò che ricrea un’atmosfera ottocentesca. Noi abbiamo preferito renderla cibo da strada, per meglio dire cibo da vista sul Danubio, visto che ci siamo appollaiati sui Bastioni dei Pescatori. La torta, servita un po’ ovunque, è composta da sei strati di pan di spagna, cinque di crema di burro al cioccolato e uno strato superiore croccante: questo pare servisse al suo inventore per proteggerne la morbidezza.

Bastioni, Budapest, UngheriaAnche se non è proprio cibo da strada, come non ricordare il colore e il profumo della paprika che sovente rallegra e decora le strade dei meravigliosi borghi ungheresi? Si trova sotto vari tipi di preparazione, anche come impasto cremoso contenuto in comodi tubetti.

paprika

Una ricetta come souvenir: Lángos

Ma il più classico dei cibi da strada ungheresi è il Lángos, ricorda un po’ la nostra pizza fritta ed è buonissimo! E come rivivere a casa l’atmosfera ungherese se non preparando una pietanza tipica? La ricetta è facilissima: pochi ingredienti e procedimento poco elaborato.

Ingredienti

Per l’impasto: 300 gr. di farina – 250 ml. di acqua – una bustina di lievito istantaneo per piatti salati – mezzo cucchiaino di sale

Per il condimento: crama acida (la sour cream americana o crème fraîche francese per capirci) e formaggio da grattugiare (ho usato il provolone dolce tipo Auricchio)

Procedimento

mescolare gli ingredienti e mettere a riposare l’impasto coperto e in un luogo tiepido, come se si dovesse far crescere l’impasto della pizza! Dopo almeno un paio d’ore cospargere con abbondante farina un piano di lavoro in legno e iniziare a dar forma ai Lángos. Usare molta farina perchè l’impasto è molto morbido. Si raccomanda di far lievitare ancora per una ventina di minuti le formine appena fatte e poi friggerle nell’olio di semi bollente (io ho usato la friggitrice e non ho aspettato il nuovo tempo di lievitazione, ma son venute ugualmente bene). Ancora belle calde, ma dopo aver fatto asciugare l’olio in eccesso, mettere nella parte centrale la crema acida e il formaggio grattugiato.

Lángos

Lángos: acqua, farina, lievito e sale …

Il diario di viaggio …

Il diario di viaggio completo lo puoi trovare sul mio sito: Ungheria quasi fuori stagione : c’è tanto ancora da scoprire!

C’è da sapere dell’altro sul cibo da strada, ma se avete avuto modo di apprezzare specialità non citate, potete completare questa pagina con i vostri suggerimenti lasciando un commento.

Per chi ama la cucina ungherese

 

I miei appunti in un blog, i miei viaggi in un sito

Durante i primi anni di viaggi in camper ho scritto esclusivamente sul mio sito: un repository del mio girovagare, con diversi settori, oltre ai diari di viaggio raccontati giorno dopo giorno. Per leggere tutti i diari di viaggio, guardare le foto, scaricare i punti di interesse per il navigatore, informarsi riguardo il mio impegno nel sostenere l’azione dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti e moltissime altre informazioni sul mondo dell’abitar viaggiando, vi consiglio di seguire il link del mio sito I viaggi in camper di Chiara.

Il blog: l’importante è che sia autentico!

Un blog è sicuramente meno sistematico del sito web per quanto ci si possa sforzare di renderlo “ordinato”. Io lo trovo un po’ come una bacheca-memo: ci si attaccano su i post-it, uno sull’altro, lasciando in evidenza sempre gli ultimi, che coprono, ma non sovrascrivono i precedenti. Ammetto che sono affascinata da entrambe le tipologie web. Ma è qui che “butto giù” le impressioni “a caldo”, parlo del singolo che mi ha colpito. Potrei definirlo l’Instagram dei miei viaggi, diciamo l’Instatravel: probabilmente rispetto a tanti altri blog molto meno curato dal punto di vista grafico, molto meno “raffinato” nella composizione …ma con una non sempre scontata unicità: i miei viaggi sono autentici!

In partenza
Un blog, come tanti e come nessun altro, perché ogni viaggiatore che condivide le proprie esperienze di viaggio è diverso da qualsiasi altro. Del resto non esistono viaggi uguali, anche se il viaggiatore è lo stesso. Un introduzione a queste pagine l’ho trovato in alcuni stralci del famoso racconto di Jose’ Saramago, Viaggio in Portogallo. Frasi che contengono lo spirito di chi ama scoprire il mondo, che contengono l’essenza più nobile di chi vuole esplorare abbandonando le vesti di turista. E penso che… Continua a leggere

Le fotografie dei viaggi: fantasia o realtà?

Quando si viaggia sembra quasi scontato avere una fotocamera al collo, o al massimo lo smartphone o il tablet pronti allo scatto. E sicuramente è così per tutti: quale turista rinuncerebbe ad immortalare gli attimi più significativi o gli scorci più suggestivi Continua a leggere

I viaggi dell’Imperatore: Adriano, da Italica a Villa Adriana

Quasi tutti viaggiano. Da qualche decennio i viaggi son diventati una consuetudine, grazie soprattutto all’evoluzione dei mezzi di trasporto. In passato i viaggiatori erano pochi, principalmente ci si spostava per lavoro, e solo pochi avevano il privilegio di farlo per conoscere. Indubbiamente abissale lo scopo degli antichi viaggi, rispetto all’attuale, purtroppo, troppo copiosa schiera di chi viaggia con spirito prettamente turistico e non conoscitivo. È Marguerite Yourcenar scrisse che

Si viaggia per contemplare: ogni viaggio è una contemplazione in movimento.

e lei raccontò di uno dei viaggiatori più attenti di tutti i tempi: l’Imperatore Adriano. Continua a leggere

Monument Valley, where the west was filmed!

Le storiche pellicole western che hanno rapito spettatori di chissà quante generazioni, sono state quasi tutte ambientate in uno dei luoghi più fotografati d’America, uno degli scorci più presenti nelle riviste turistiche e nei depliants delle agenzie di viaggio: la Monument Valley! Paesaggi da togliere il fiato a qualunque spettatore che hanno fatto innamorare il famoso regista John Ford e molti altri suoi colleghi. Venendo da Page, si imbocca la Highway 98, a seguire la 164 e infine la 163,

Monument Valley, Arizona, Navajotutte strade molto particolari. Si intravedono lungo il percorso i prefabbricati e le case-container dei nativi: tra le radure di quel terreno brullo vivono i Navajo, una delle etnie indiane più numerose.  I 3/4 della popolazione Navajo si trova nei territori di Arizona e Utah, e proprio qui il governo federale ha Continua a leggere

Donuts

Noi le chiamiamo ciambelle, ma le nostre, anche se hanno la stessa forma, sono di consistenza e di sapore diversi. In America invece i Donuts sono sì ciambelle, ma molto più morbide e soprattutto farcite e decorate in mille modi diversi.

Avevo già una macchina elettrica per fare i Waffels, ma un bel giorno ho visto casualmente su Amazon la pagina della One Concept con la Waffel/Donut/Popcaake Maker: tre in uno! Senza pensarci troppo l’ho comprata e all’inizio per fare i Donuts ho usato uno di quei classici preparati in vendita nei supermercati. Il risultato è stato un bel vassoio di dolcetti buoni, ma non ottimi.

Così, pian piano, mi son messa alla ricerca della ricetta perfetta, ed eccola qui!

DonutsPrima di tutto bisogna preparare il piano lavoro: Continua a leggere

Una sorpresa natalizia: la Sicilia che non vorresti più lasciare!

Siamo a un passo dalle vacanze natalizie, solo pochissimi giorni. Nelle ultime settimane un vortice di impegni ha assorbito tutto il mio tempo, così mi sembra di aver saltato quel tradizionale bombardamento di suggerimenti e ricerche che introduce piacevolmente un viaggiatore alle tanto sospirate vacanze natalizie. I tempi stringono, eppure, anziché programmare, ho deciso di crogiolarmi tra le foto e i racconti dei nostri viaggi passati.

Tra mercatini, presepi viventi, città vestite a festa e tante tradizioni, sono tanti i ricordi, dalla Sicilia per finire nella Mitteleuropa.
Sarà perché sono ormai irrimediabilmente innamorata di questa regione che tengo molto a raccontare tutte le nostre feste natalizie vissute sull’isola. Ben due lunghi periodi natalizi, trascorsi circondati da arte, scorci urbani meravigliosi e caratteristici, folklore, gastronomia senza eguali e tanta, veramente tanta cortesia! In provincia di Messina, c’è un paesino, Castroreale: la strada che si deve percorrere per arrivare è abbastanza stretta e danneggiata in alcuni tratti, ma si riesce a raggiungere anche in camper (parcheggiamo all’interno di quella che qui viene chiamata “arena”, un piazzale -c’è anche il cartello con l’indicazione di parcheggio- che svolge il ruolo di area di sosta e di campo di calcio).

castrorealeDall’arena si sale una scalinata e si è nel panoramico piazzale proprio di fianco alla magnifica Chiesa di Santa Maria Assunta. Consiglio di curiosare per le stradine del paese, che dove ci sono antiche Chiese e la torre Federico II. Il 6 gennaio abbiamo assistito alla “Pasturatu”, una manifestazione Continua a leggere

Quando l’orso si arrampicò sulla Tower

La Devils Tower, si trova nel Wyoming, detto anche The Cow Boy State. Ma questo posto ha poco a che vedere con il mondo dell’Old Wild West. Si trova non lontano dal fiume Belle Fourche, e l’unica cittadina abbastanza vicina, Hulett, ha circa 400 abitanti. Siamo arrivati di sera, come sempre dopo una giornata molto intensa, provenendo dal Dakota del Sud. E come ogni sera, siamo consapevoli di quanto rischiamo lasciando la ricerca di un posto per dormire (negli Stati Uniti è vietato dormire in libera) alle ultime ore della sera. Ma anche oggi saremo fortunati, forse anche di più degli altri giorni.

Ma questo cono rovesciato e “spuntato” è veramente la torre del diavolo?

Pare che i primi nomi di questa conformazione dalla forma alquanto strana siano stati Bear Lodge, Bears Lodge, e Mato Teepee. Ma nel 1875 un tal Dodge, tenente colonnello che era stato incaricato di scortare una spedizione scientifica ai tempi in cui un tal Custer aveva messo in circolazione voci su fruttuose scoperte di filoni d’oro da quelle parti. Dodge riferì che gli indiani la chiamavano The Bad God’s Tower, ma probabilmente ci fu un errore e il nome Bear Lodge venne interpretato come Bad God’s, cui ne conseguiì Bad God’s Tower, che col tempo divenne Devils Tower.

La sua storia di sito protetto iniziò nel 1906, quando il presidente Roosevelt lo dichiarò primo sito naturale inserito nella lista dei monumenti nazionali.

Devils Tower, Wyoming

La Devils Tower riflessa sul finestrone del camper!

Sicuramente, origine del nome a parte, la Devils Tower era Continua a leggere

Las Vegas, per tutti

Ricordate il mio viaggio negli States del 2013? Bè, non ho resistito al richiamo e da allora siamo tornati negli States altre due volte nell’arco di un anno e mezzo! Penso di aver contratto un virus incurabile, il mal d’America. Al secondo viaggio abbiamo “imbarcato” tutta la famiglia. In altre parole, son venute anche le figlie “grandi” e così, un po’ per nostalgia, un po’ per le ragazze per la prima volta nel sud-ovest, abbiamo delineato un itinerario per molte cose simile al primo viaggio. E  …siamo tornati a Las Vegas!!!

Impossibile descrivere, impossibile consigliare “cosa fare”, perchè Las Vegas può essere raccontata in tanti modi, dipende dagli occhi che la vedono, dallo spirito di chi la vive …c’è tanto, troppo!

Migliaia di luci in mezzo al deserto, e si perde il senso del trascorrere del tempo

Ricapitoliamo: Las Vegas si trova in Nevada, nel bel mezzo del deserto. Senza la legalizzazione del gioco d’azzardo probabilmente sarebbe un’anonima città con un minimo di storia. Invece, dal 1931, è avvenuta una delle più radicali trasformazioni del territorio, dall’arida città di passaggio di un tempo alla sfavillante città del divertimento, una città che non dorme mai, dove quando si spegne la luce del sole, si accendono le migliaia di luci artificiali quasi a voler rendere interminabili le giornate.

Nevada, stradeNon esiste una notte vera Continua a leggere

#‎sensomieiviaggi‬, le cortesie dei miei viaggi

Avevo sentito parlare dell’iniziativa #‎sensomieiviaggi‬, ma era in uno di quei momenti in cui si è travolti da mille altri pensieri …e così, ammetto, mi era passato di mente. Poi mi si ripresenta davanti, incredibilimente, proprio mentre ho sulla tv il video di uno dei miei tanti viaggi. Tv e internet contemporaneamente, ormai è – quasi – sempre così. Mentre passano le immagini accompagnate dall’immancabile musica, aggiorno la pagina facebook e mi compare il post della pagina del blog di Francesca Cioccoloni “Non chiamatemi turista“. Incuriosita vado a sbirciare, già perchè leggere #‎sensomieiviaggi‬ richiama la mia attenzione in un periodo in cui sto veramente molto riflettendo al senso dei viaggi in generale.

Tornando a noi, apro la pagina relativa all’iniziativa e – incredibile!!! – leggo che il nuovo tema è “Le cortesie dei miei viaggi”: non credo ai miei occhi! Il tema coincide perfettamente con il viaggio che in quel momento sto rivedendo e rivivendo nel mio vecchio video…

Smetto di leggere il post e mi incanto per qualche secondo. Mi torna in mente un episodio, poi un altro e un altro ancora: tre episodi indicabili, da non dimenticare!

Qualche anno fa, nonostante gli anni da camperisti alle spalle, non avevamo mai ancora oltrepassato lo stretto di Messina: sembra incredibile ma non eravamo mai stati ancora in Sicilia. Una regione che sembrava così lontana, e forse così “fuori mano”. Poi un bel giorno, continuando la tradizione che vive da anni, vengono a visitarci i  nostri amici belgi, di ritorno poprio da un viaggio in Sicilia. Ce ne parlano con così tanto entusiasmo che un mese dopo siamo già sulla famosa Salerno-Reggio Calabria! La prima esperienza con il nostro camper sul traghetto, i nostri primi arancini “veri” e la nostra avventura ha inizio.

Come sempre abbiamo un bel po’ di materiale con noi, altro lo recupereremo negli uffici turistici o, meglio ancora, chiacchierando con le persone che incontriamo. La Sicilia è meravigliosa, una di quelle regioni di cui non ci si può non innamorare. Non ci aspettavamo tanto: i colori intensi, i sapori unici e indimenticabili, l’ospitalità quasi inverosimile dei suoi abitanti. In sei mesi ci abbiamo trascorso ben tre vacanze, e questo penso possa bastare per descrivere la nostra passione per questa terra.

caltabellotta

Caltabellotta

Giugno 2010, il nostro primo viaggio inizia da Castelmola, e qui troviamo da qualche parte un piccolo opuscolo che parla di uno di quei paesi che forse non gode di notorietà come altri, ma che Continua a leggere

Organizzare un viaggio in America

Come organizzare un viaggio nel nord America, passo dopo passo, e come programmarla al meglio

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Un viaggio in camper in America: si può!

Guida alla programmazione, ai preparativi, all'on the road e tanti piccoli (e grandi) suggerimenti per viaggiare in camper in America

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