Curiosità: la maledizione dell’anno zero

Durante il nostro on the road in camper (come organizzare una vacanza in camper negli States? Clicca qui) negli Stati Uniti del 2017 avevamo in programma di vedere le cascate del Niagara. Eravamo partiti da Toronto, arrivati a New Orleans e poi risaliti verso nord fino all’ultima tappa, le Niagara Falls. Non lontano dalla nostra ultima meta, ci siamo fermati a Buffalo, una città grande ma che ci è sembrata molto vivibile. Ha un centro tutto da passeggiare, tra monumenti, maestosi palazzi, murales e grandi negozi.

Passeggiando dal parcheggio dove abbiamo lasciato il camper, arriviamo in poco tempo a Niagara Square, una piazza che è un po’ il cuore della città. Ed è qui che, di fronte al palazzo comunale,

Niagara Square, Buffalo

Niagara Square, Buffalo



si trova il Monumento McKinley. Utilizzando marmo italiano, lo stato di New York lo fece costruire in memoria del presidente William McKinley, colpito a morte a Buffalo il 6 settembre 1901. La tragica fine del 25° presidente degli Stati Uniti e altri tragici episodi che colpirono altri presidenti degli Stati Uniti, hanno dato luogo a una credenza popolare che si è ben presto trasformata in una leggenda: la maledizione dell’anno zero. Ci rechiamo anche in Fordham Drive, sul lato nord di Buffalo, dove, posizionata nell’aiuola spartitraffico, si trova una targa che ricorda l’uccisione del presidente McKinley avvenuta nel 1901 quando, in quella che oggi è una via residenziale, si trovava il Tempio della Musica e il presidente vi aveva pronunciato un discorso in occasione di una esposizione. Il presidente è rappresentato anche in uno dei murales del RiverFront a Vicksburg (in fondo alla pagina il collegamento al post).

McKinley Monument, Buffalo

Robert Ripley è un personaggio che abbiamo già incontrato durante i nostri viaggi negli States. Tra le varie attività, Robert curava una rubrica  chiamata “Believe it or not” che trattava argomenti su notizie e curiosità alquanto stravaganti (poi fu aperto anche il primo museo, e ora ci sono tantissimi musei e attrazioni in tutto il mondo all’insegna della stravaganza del Believe it or not). Robert fu il primo che ritenne di intravedere tra i tragici eventi e l’anno di elezione gli effetti di una maledizione.

Una delle tante attrazione di Believe it or not

Una delle tante attrazione di Believe it or not (Niagara, Canada)

La sua teoria divenne presto popolare e spesso viene citata anche con il nome di maledizione di Tecumseh, dal nome di uno dei capi indiani più agguerriti e ricordato per la sua tenace opposizione al governo dei neonati Stati Uniti.

Con il passare degli anni altri accaduti avvaloranti la credenza si susseguirono, incrementando le vittime della “maledizione”. Annoverati dalla funesta casualità, alcuni nomi famosi che, eletti negli anni che terminano con lo zero, morirono, tragicamente e non, prima della fine del mandato.

Tre erano stati i presidenti prima di McKinley eletti in un “anno zero” che non erano riusciti a terminare il mandato. William Henry Harrison fu il primo, morì di polmonite e fu anche il primo presidente a non terminare il mandato. Seguirono Abraham Lincoln e James Garfield, entrambi assassinati. Dopo McKinley si possono citare anche Franklin Delano Roosevelt e John Fitzgerald Kennedy. Entrambi morirono prima della scadenza del mandato, uno per malattia e l’altro ucciso. L’ultimo episodio che l’ormai consolidata credenza attribuisce alla maledizione, fu l’attentato subito da Ronald Reagan, eletto nel 1980, che fu salvato grazie ad un intervento chirurgico. Chissà che non sia come in molti credono, da attribuire a tale episodio l’interruzione della maledizione: da allora non ci sono più stati episodi riconducibili a tale casualità.

Informazioni utili

GPS Fordham Drive: 42.93874,-78.87372

Per chi è in camper: per Fordham Drive abbiamo sostato da un lato della strada, giusto il tempo di una foto. Per la passeggiata in centro abbiamo parcheggiato in Eirie Street (42.879363,-78.881892)

Quando andare?: le temperature medie mese per mese e le previsioni su weatherbase.

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