Perché i veri viaggiatori sono sempre in vacanza
Non so voi, cari “colleghi” camperisti, ma i discorsi dei nostri viaggi di ritorno si dirigono sempre all’organizzazione della vacanza successiva. Già, perchè noi sappiamo bene che il nostro girovagare non dipende dal trovare l’offerta stracciata su quel tal sito di viaggi, o dal last minute di un’agenzia, o dalla disponibilità delle strutture turistiche.
Le nostre vacanze dipendono esclusivamente da noi. Ed eccoci pronti a pianificare, immaginare, sognare e tracciare percorsi.
Si presenta improvvisamente l’opportunità di partire? Nessun problema: decidere la destinazione quando si è on the road è ancor più divertente. Spesso, e lo dico per esperienza diretta, l’improvvisare quotidianamente una vacanza rende il viaggio ancor più emozionante e intrigante.
L’incognita della meta successiva, e la sorpresa inaspettata di un luogo affascinante inesplorato e magari lontano dalle comuni mete turistiche, carica di entusiasmo. E mi torna in mente l’improvvisa partenza per il Parco Nazionale della Majella: di eremo in eremo, di riserva in riserva, circondati da panorami che meritano indubbiamente un posto da top international tourism destinations.
Poi tornati a casa si rivivono i giorni trascorsi alla scoperta del mondo attraverso le foto e, perchè no, la condivisione con altri viaggiatori. A me piace tantissimo trasformare ogni vacanza in un video: foto e clips che grazie alla musica si fondono tra loro con armonia, e mostrano, fotogramma dopo fotogramma, il riassunto di ogni nostra avventura.
Come diceva Paul Bowles
il turista si affretta a tornare a casa; il viaggiatore, che non appartiene ad alcun luogo in particolare, si sposta lentamente da un punto all’altro della terra, per anni
e a noi piace tantissimo dedicare tempo alla ricerca di nuovi luoghi da esplorare ed ecco così che
trasformiamo la nostra casa in uno dei tanti luoghi in cui il viaggiatore di Paul Bowles si sposta. Di strumenti a disposizione, nell’era del web 2.0, ne abbiamo a non finire. E capita a volte di riavere fra le mani i “vecchi” strumenti “analogici”, sicuramente meno particolareggiati ed interattivi dei corrispettivi strumenti web, ma sicuramente più “vissuti”.
Analogica o digitale, la pianificazione di un viaggio è un momento che esalta, incuiriosisce e rende anche un pochino impazienti. Io inizio sempre da una mappa google. Con un account google si possono creare mappe con vari livelli di raccolte di indicatori, vari livelli di indicazioni stradali e la possibilità di disegnare delle linee e poligoni. La mappa può essere privata, o pubblica. Anche se privata, si può condividere, autorizzando o meno il destinatario alle modifiche, con un altro utente della rete inviandogli un invito attraverso la sua posta elettronica.
Sul mio sito ce ne sono un bel po’, cliccando sulle immagini si viene reindirizzati sul servizio google maps e si possono scaricare anche i file in formato kml con le tappe del percorso. Basta fare un clic su un indicatore casuale ed ecco che …sembra di essere già in vacanza! Cerchiamo sui motori di ricerca informazioni su eventi, gastronomia, prodotti tipici, tracce del passato e ci catapultiamo, grazie al servizio street view, virtualmente sulle strade.
E il passo successivo sarà sicuramente la raccolta degli highlights in files e cartelle del nostro pc. Il viaggio è cominciato …e, mi raccomando, seguiamo la raccomandazione di Ralph Waldo Emerson:
Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.
