I miei appunti in un blog, i miei viaggi in un sito
Il blog: l’importante è che sia autentico!
Un blog è sicuramente meno sistematico del sito web per quanto ci si possa sforzare di renderlo “ordinato”. Io lo trovo un po’ come una bacheca-memo: ci si attaccano su i post-it, uno sull’altro, lasciando in evidenza sempre gli ultimi, che coprono, ma non sovrascrivono i precedenti. Ammetto che sono affascinata da entrambe le tipologie web. Ma è qui che “butto giù” le impressioni “a caldo”, parlo del singolo che mi ha colpito. Potrei definirlo l’Instagram dei miei viaggi, diciamo l’Instatravel: probabilmente rispetto a tanti altri blog molto meno curato dal punto di vista grafico, molto meno “raffinato” nella composizione …ma con una non sempre scontata unicità: i miei viaggi sono autentici!
Un blog, come tanti e come nessun altro, perché ogni viaggiatore che condivide le proprie esperienze di viaggio è diverso da qualsiasi altro. Del resto non esistono viaggi uguali, anche se il viaggiatore è lo stesso. Un introduzione a queste pagine l’ho trovato in alcuni stralci del famoso racconto di Jose’ Saramago, Viaggio in Portogallo. Frasi che contengono lo spirito di chi ama scoprire il mondo, che contengono l’essenza più nobile di chi vuole esplorare abbandonando le vesti di turista. E penso che…
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva,
vedere le messi verdi, il frutto maturo,
la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Jose’ Saramago, Viaggio in Portogallo