Lewis & Clark: il viaggio inizia da qui
Durante il nostro secondo on the road in camper in Nord America, ci siamo trovati nella città di St. Louis. Si trova in Missouri, ma si deve fare attenzione a non attraversare il Big Muddy, soprannome del grande fiume a causa delle sue acque torbide, perchè altrimenti ci si trova in Illinois dove una volta viveva il popolo nativo chiamato Illiniwek, ma anche Illinois. Nella seconda metà del Settecento il territorio dell’attuale St. Louis fu scelta grazie alla sua posizione di privilegio per la confluenza tra i fiumi Missouri e Mississippi come stazione per il commercio di pellicce, e si sa, le vie d’acqua erano le principali arterie di comunicazione. La concessione della terra era stata concessa dal Re di Francia, Luigi IX da cui prese nome. Dopo un breve periodo di dominazione spagnola tornò francese e, per finire, divenne parte degli Stati Uniti. Grazie a quest’ultimo passaggio St. Louis divenne la gloriosa città di partenza per una delle imprese più straordinaria della storia dell’esplorazione americana: la spedizione di Lewis e Clark e il loro Corps of Discovery.
Verso il “Passaggio a Nord-Ovest”: Lewis e Clark eroici esploratori
Un accordo datato 30 aprile 1803 fu il risultato delle trattative tra Stati Uniti e Francia: il presidente Thomas Jefferson aveva concluso uno degli accordi più importanti della sua presidenza, l’acquisto della Louisiana. Era un territorio che si estendeva da New Orleans fino al Canada e raddoppiò i possedimenti sotto il controllo degli Stati Uniti. Napoleone, di contro, vide anche lui l’accordo come un ottimo affare: con il ricavo avrebbe finanziato guerre in Europa, e si sarebbe tolto l’incombenza di controllare terre così lontane. Ai cittadini statunitensi la notizia fu data in occasione del 4 luglio, mentre già mesi prima era stata finanziata una spedizione in quei territori, che si svolse poi tra maggio 1804 e settembre 1806, e tanto fu importante nella storia che l’autorità che si occupa della conservazione dei siti storici e naturalistici del paese l’ha valorizzata istituendo il Lewis and Clark National Historic Trail: from the Plains to the Pacific. Il Corps of Discovery – Corpo di Spedizione –, così si chiamava il gruppo, seguì il percorso dei fiumi Missouri e Columbia e oltrepassò le Montagne Rocciose e le Bitterroot Mountains. Il Congresso nel 1978 istituì questo percorso, che comprende landmarks, musei, monumenti e luoghi di notevole importanza, e fa parte del National Trail System (NTS) come uno dei quattro sentieri storici nazionali originali. Indicato per chi vuole proiettarsi indietro nel tempo, scoprendo, tappa dopo tappa, gli importanti spostamenti del gruppo, che durante il viaggio documentò flora e fauna, creando così una classificazione dal valore inestimabile della natura selvaggia e degli animali selvatici dell’America dell’inizio del XIX secolo.
Un cammino da ripercorrere lungo circa 3.700 miglia, che parte dalla cittadina di Wood River, nello stato dell’Illinois, e arriva fino alla foce del Columbia River, il fiume che termina il suo percorso gettandosi nell’Oceano vicino ad Astoria, nell’Oregon. Il sentiero collega 11 stati: Illinois, Missouri, Kansas, Iowa, Nebraska, South Dakota, North Dakota, Montana, Idaho, Washington e Oregon, e molte terre tribali.
Una donna nel Corps of Discovery
Il Corps of Discovery era un gruppo di uomini coeso e coraggioso, ma tra loro ci fu una presenza determinante: Sacagawea. Era una donna della tribù degli Shoshoni, che si rese utile sotto moltissimi aspetti: dalla mediazione con le tribù dei nativi all’approvvigionamento del cibo, grazie alla conoscenza di molte specie vegetali selvatiche. Era la sposa del commerciante francese Toussaint Charbonneau. Egli l’aveva probabilmente comprata dalla tribù Hidatsa, che aveva strappato lei e molte altre ragazze adolescenti alla tribù di appartenenza: gli Shoshoni. Nel 1804, Sacagawea viveva in North Dakota, tra i villaggi di Mandan e Hidatsa, vicino all’attuale cittadina di Bismarck. Qui il marito fu ingaggiato da Lewis e Clark grazie alla sua conoscenza delle lingue tribali, ancor più avvantaggiato di altri vista l’etnia della moglie. Sacagawea diede alla luce un bimbo prima della partenza, mentre il Corps of Discovery si trovava a Fort Mandan, e il capitano Lewis annotò l’evento nel suo diario di viaggio: “about five o’clock this evening one of the wives of Charbono was delivered of a fine boy“. Di ritorno dalla spedizione, nel 1806, il Corp of Discovery si fermò di nuovo nei villaggi Mandan e Hidatsa. Lì Sacagawea e la sua famiglia conclusero il loro viaggio. Non è ben noto cosa successe dopo alla donna. Alcuni dissero che morì molto giovane, quando non era ancora trentenne, altri che morì in età molto avanzata nella riserva di Wind River, in Wyoming, poiché dopo la spedizione lasciò il marito e sposò un nativo. Quest’ultima è la versione più diffusa tra gli Shoshoni, tanto che nel cimitero di Fort Washakie c’è quella che è indicata come la sua tomba.
Prima tappa: Camp du Bois
Il capitano Meriwether Lewis, incaricato dal presidente Jefferson, qualche mese prima aveva scritto al suo amico William Clark e lo aveva invitato a unirsi alla spedizione. Il Camp DuBois è in Illinois, in località Wood River. Su una pietra si legge “Camp du Bois on the Wood River in Illinois – Lewis & Clark Winter Camp 1803-1804”: Clark scrisse sul suo journal che il 12 dicembre del 1803 arrivò alla “foce di un piccolo fiume chiamato Wood River”. I preparativi furono lunghi: i mezzi di trasporto, i viveri, le munizioni, l’addestramento. La vera posizione del campo di addestramento e di organizzazione del viaggio non è nota a nessuno, e non potrà mai essere individuata con precisione, considerando quanto il corso dei fiumi sia cambiato in più di 200 anni. Oggi c’è questo “campo” dove si organizzano eventi, dove vediamo persone accampate ma non sappiamo in che vesti.
Omaggio a Sacagawea
Ci spostiamo a Godfrey, e ci avventuriamo (in camper) nei giardini del Lewis & Clark Community College, dove nel cortile si trova una stata di Sacagawea. La statua è rappresentata con la donna che porta il suo bambino sulle spalle, addormentato. Conquistò così un ruolo di preminenza durante il viaggio che le regalò, tuttavia, un inaspettato incontro. Chiamata a fare da interprete durante una trattativa per l’acquisto di cavalli da un gruppo di Shoshone, si trovò davanti al capo che riconobbe improvvisamente come suo fratello che non vedeva dal rapimento.
Il Confluence Point State Park
Ritorniamo sui nostri passi e, arrivati a West Alton, attraversiamo il Clark Bridge con la sua imponente struttura che ha richiesto 8.100 tonnellate in acciaio per dirigerci verso il Confluence Point, nell’Edward “Ted” and Pat Jones-Confluence Point State Park: una zona protetta che ha l’intento di ripristinare una pianura alluvionale naturale possibilmente fedele alle condizioni che i due esploratori videro alla partenza. La troviamo chiusa a causa di un’alluvione
La Confluence Tower
Nei pressi di Hartford ci troviamo su strada la Confluence Tower. Una torre altissima che offre un panorama a 360° sulle zone che videro la partenza della spedizione. Purtroppo a quest’ora è chiusa, aprirà alle 13 e non possiamo aspettare.
Lewis and Clark State Historic Site
A meno di cinque minuti dalla torre, arriviamo al viewpoint dell’attuale confluenza tra tra i fiumi Missouri e Mississippi. Un cartello ci indica: The Journey begins here. Il gesuita francese Pierre François Xavier de Charlevoix, viaggiatore e missionario della prima metà del Settecento, il quale scrisse: “Credo che questa sia la più bella confluenza al mondo. (…) il Missouri è decisamente il più rapido, e sembra entrare nel Mississippi come un conquistatore”.
E ora è la volta del Lewis and Clark State Historic Site. Ci sono sei sale espositive che ricreano perfettamente l’ambientazione dei preparativi del periodo trascorso in Illinois dai componenti la spedizione dal dicembre 1803 al maggio 1804: provviste, strumenti utili ad affrontare le avversità del territorio, doni per le tribù dei nativi e quaderni usati per annotare ogni dettaglio, descrivere piante e animali, episodi importanti ma anche particolari tipici della quotidianità.
Il museo aiuta anche a capire l’impatto che ebbe il lungo viaggio, illustrando l’importanza per l’epoca delle vie d’acqua. In una delle stanze vediamo la ricostruzione di una barca a chiglia di circa 16 metri allestita in modo da mostrare ai visitatori come venivano stivati i rifornimenti e tutto il necessario per affrontare il viaggio.
Esternamente (ma si deve andare con una guida) si trova la ricostruzione del campo, molto simile nella struttura all’originale.
Non distante un’altra ricostruzione: una piccola casa di legno che testimonia la semplice e non facile vita quotidiana dei coloni.
La porta verso l’Ovest
Prima di lasciare St. Louis facciamo un giro per le vie del centro senza scendere dal camper. Il cuore della città è in Missouri, e la prima imponente sagoma che si scorge da lontano è il Gateway Arch che da più di 50 anni dà il benvenuto a chi arriva: costruito per ricordare e celebrare il ruolo del Presidente Jefferson e quello della città di St. Louis nell’espansione degli Stati Uniti verso Ovest. Per fotografarlo e ammirarlo in tutta la sua imponenza e con calma e tranquillità abbiamo scoperto, al di là del fiume, nella East St. Louis (qui siamo in Illinois) il Malcolm W. Martin Memorial Park, un parco pubblico situato di fronte al Gateway Arch, l’arco più alto del mondo (così si dice) che in molti hanno collegato a un progetto di un arco destinato al quartiere EUR di Roma e mai costruito a causa della seconda guerra mondiale.
Curiosità
- Un Ranger, vedendomi in difficoltà nel pronunciare il nome di Sacagawea, mi ha spiegato che ci sono vari modi di scrivere quel nome e vari modi di pronunciarlo: Sacagawea, Sakakawea oppure Sacajawea.
- La spedizione è poco conosciuta in Italia, e anche in TV non se ne parla, eccetto una puntata di un documentario, una puntata della serie di cartoni animati “Imbarchiamoci per un grande viaggio” e un’apparizione dei due condottieri e della ragazza Shoshone nel film “Una notte al museo”. Ma nel Museo di Storia Naturale di New York non ci sono i personaggi del Corps of Discovery, ma si possono trovare fuori raffigurati come sculture a grandezza naturale nella parte superiore della facciata ovest del museo dal lato del Central Park
- Se si oltrepassa il sito storico si arriva in un altro viewpoint nel punto in cui il fiume Mississippi incontra il Chain of Rocks Canal, un canale costruito per consentire un by-pass alla cosiddetta Catena di Rocce che giace nel canale principale del fiume Mississippi e che non permetteva la navigazione sicura in quel tratto.
Siti utili:
- The Lewis and Clark Trail
- Lewis and Clark National Historic Trail
- Il percorso della spedizione seguendo questo link
- Un’altra accurata timeline della spedizione si trova nella pagina di Wikipedia.
- I testi integrali del viaggio