A Giano per la Festa della Frasca

Per chi viaggia in camper i last minute sono una consuetudine. Ma non è un’agenzia viaggi che stabilisce le partenze …spesso è il meteo la spinta per avviare i motori e mettersi su strada. Così capita che un sabato mattina ti arriva una newsletter da chissà dove per un posto che non è troppo lontano da casa. La proposta è invitante: XX edizione della Festa della Frasca a Giano dell’Umbria.

In poco più di 24 ore viviamo un’esperienza straordinaria!

1 – Sapete riconoscere le erbe di campagna?

A metà strada il nostro navigatore si rende utile: l’orario previsto di arrivo ci permetterà di partecipare al programma pomeridiano senza perder nessun evento previsto! Chiamiamo per prenotare la “Passeggiando sui monti Martani alla ricerca di erbe aromatiche“!
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Giulia e Federico sono le due simpatiche ed eccellenti guide. Il nostro camper è troppo grande per raggiungere la stradina di campagna dove scopriremo

tante varietà di erbe commestibili e così, molti gentilmente, ci danno un passaggio in auto.
“A testa bassa” diventa il motto della lezione di oggi. Passo dopo passo impariamo proprietà, aspetto e modi di consumo di tante piante, prezioso patrimonio naturale fin troppo ignorato e sottovalutato. Troppo spesso non ci rendiamo conto  che abbiamo un tesoro per il nostro palato e la nostra salute a poche centinaia di metri dalle nostre abitazioni!
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Detto popolare: l’erba di campo si pulisce mentre si mangia …eloquente!

2 – Olio di oliva, “spremuta” preziosa

Due ore di raccolta, scambio di ricette e tantissime cose da ricordare ci accompagnano (grazie ancora) al Frantoio Speranza. Il profumo intenso, inconfondibile e senza eguali delle olive appena spremute ci accoglie già prima di entrare.
In questi giorni si svolge la manifestazione “Frantoi aperti” e, in genere, i frantoi preparano un tavolo con alcune degustazioni.
Troviamo più che un semplice assaggio per uno spuntino di metà pomeriggio: ceci, crostini al paté di olive (verdi e nere), e naturalmente bruschetta!
I tre tipi di olio sono eccellenti e non riuscirei mai a inserirli in una classifica di qualità! Molto particolare il Verdolio per il suo straordinario colore verde intenso. Non possiamo evitare di acquistarlo, sia per il camper sia per casa: come si può rinunciare a degustarlo ancora? Aggiungiamo anche il farro: olio e farro, egregio accostamento.
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3 – La contesa: a chi il primato di longevità?

Qui a Giano, a circa due chilometri dal centro, c’è una secolare pianta, detto l’Olivo di Macciano, che si contende il primato di longevità con l’olivo di Sant’Emiliano di Trevi.
Ma quale sarà dei due l’olivo più antico?
Voce di popolo in piazza: l’albero di Giano è intero, intatto l’altro ha un radicamento ampio: segno che è stato tagliato e quindi …
La “questione” non è di facile soluzione, e così, le controparti hanno deciso di rimettere il caso nelle mani della giustizia. Si è già svolto un primo livello di giudizio, dove ha avuto la meglio l’olivo di Sant’Emiliano. Ma come spesso succede, la disputa continua, e oggi, all’imbrunire, con una temperatura decisamente invernale, ci troviamo all’interno della Chiesa di San Francesco dove si sta per svolgere “La disputa dell’ulivo“, un caso giudiziario fra i due comuni: sindaci, un rappresentante del CNR, avvocati di parte e giudice. Tra illustri argomentazioni e simpatici interventi, si arriva alla conclusione: il più antico è quello di Macciano …e ora? Si arriverà all’ultimo grando di giudizio, e noi seguiremo la vicenda: siamo troppo curiosi!

Velocemente scendiamo giù al paese vicino per fare un po’ di spesa: alla Conad (sempre voce di popolo) si può trovare ottima carne e ottimi salumi, di produzione locale. Abbondiamo negli acquisti: un prosciutto intero, salami, pane, bistecchine e qualcosa da bere per accompagnare la nostra cena.

Come sempre apprezziamo molto la vita in camper, soprattutto di sera, in inverno: senza prezzo restare qui, con un’ottima cena a base di carne, verdure di campagna bollite e poi “ripassate” con aglio e peperoncino, bruschetta, pomodori conditi con prezzemolo di campagna, la tv, il tepore dei riscaldamenti e il silenzio della notte.

4 – Archeovagando nei Castelli Gianesi tra mito e leggenda, alla scoperta di preziose testimonianze storiche

Una raggiante guida turistica, Erica, ci fa scoprire luoghi, leggende e storia di un angolo straordinario d’Umbria. Ci vediamo proprio di fronte la Chiesa di San Francesco, la stessa che ieri aveva ospitato la “disputa” sull’olivo. Siamo tra gli splendidi monti Martani, non lontano dall’antica via Flaminia, chiamata Flaminia vetus. Una precisazione: nell’antichità l’antica via consolare romana, in località Narni, si ramificava, per poi ricongiungersi a Spoleto. Seduti all’interno della bella Chiesa, ci illustra le origini del nome del paese, il suo sviluppo durante il medioevo, la sua spiritualità grazie all’influenza dei francescani (Fra Giordano da Giano ne è testimonianza) e ora siamo pronti per il nostro archeovagare!

  1. Chiesa di San Francesco:  lo stemma francescano sull’altare – il braccio del Santo, quello del Cristo e l’inconfondibile croce -, l’altare della Madonna del Rosario – dove è rappresentato un personaggio fra Giordano da Giano mentre scrive un libro, proprio per meglio identificare e rappresentare questo frate di Giano divenuto famoso per la sua Chronica, scritta in latino volgare, uno dei i primi testi che racconta di San Francesco -, la parte più antica dell’edificio, che si trova nello spazio alle spalle dell’altare e molti altri affreschi che consiglio di scoprire lasciandosi guidare da una guida.
  2. Ci spostiamo all’Abbazia di San Felice: sull’altura popolata da alberi di leccio si fermarono e si inginocchiarono i buoi che trainavano il carro con la salma di San Felice. Felice di Massa Martana era un vescovo che divenne martire per non aver voluto rinnegare la propria fede. Fu messo su una graticola da cui miracolosamente si salvò e, quindi, decapitato. Da sempre invocato per le malattie reumatiche e quelle infantili, ancora oggi i fedeli si recano nella cripta – adornato da capitelli e particolari decorazioni – di questa splendida abbazia per passare gattonando sotto al sarcofago che contiene le reliquie del Santo. Pare sia condizione necessaria per ottenere la grazia. Il quattrocentesco chiostro è bellissimo, adornato con affreschi che risalgono al 1600/1700 che rappresentano episodi della vita di San Felice.
  3. Ancora una tappa dell’Archeovagando a Montecchio, dove visitiamo il museo archeologico accompagnati dalla autorevole spiegazione di un bravissimo archeologo. In queste due stanze, da poco allestite, si trovano dei reperti provenienti dalla Villa di Rufione, recentemente scoperta. Nella piazzetta del paese Erica ci racconta di vecchie storie di pellegrini, di un vecchio ospedale, di misteriose storie di briganti.
  4. Ritorniamo in paese per una nuova degustazione al Frantoio Speranza. Ascoltiamo ancora le preziose spiegazioni di Federica, che ci svela tanti aspetti a noi sconosciuti sulla raccolta e la spremitura delle olive, e risponde con precisione e competenza alle nostre domande. Ora sappiamo tanto di più sull’olio nostrano, e ne apprezzeremo ancor di più le proprietà, ancora più consapevoli della preziosa ricchezza.
Giano, Umbria, San Felice

I buoi che si inginocchiano dove sorgerà l’Abbazia

Montecchio

Il borgo di Montecchio

È ormai ora di pranzo di questo nostro secondo giorno a Giano. Ci ritiriamo nel nostro camper per il pranzo e per riposarci un po’.

5 – Ci siamo! Tutto pronto per la Festa della Frasca

Ma il tempo corre veloce e in breve arriva l’orario della tanta attesa rievocazione: la Frasca! Oggi si usa organizzare un piccolo corteo per le vie del paese che giunge infine nella piazza principale, ma una volta era una festa che si svolgeva soprattutto nelle aie delle fattorie. Si festeggiava così la fine della raccolta delle olive, con la frasca: un ramo di olivo adornato, doni, canti, balli e gastronomia. Oggi aprono il corteo due bellissimi buoi che trasportano la frasca, un grande ramo adornato con fiocchi, caramelle etc. Poi seguono altri carri che ricordano la tradizione contadina, i danzatori in abiti folkloristici, la banda e tanti altri elementi che rievocano le antiche usanze. La pro loco e altre realtà dei paesi del circondario offrono cibi della tradizione locale.

Giano, Umbria, Frasca

I cibi della tradizione

Vengono servite tantissimi piatti gustosi: ceci, fave, fagioli, carne locale, pizza, bruschette, dolci …si mangia e si balla fino all’imbrunire, che arriva troppo presto, accompagnato dal freschetto tipico di questo periodo. Ci rendiamo conto che è ora di andare, ma siamo sicuri che torneremo, perchè la Festa della Fresca e tutti i meravigliosi eventi in programma, ci sono ogni anno.

Ringraziamo tutti gli abitanti di Giano che abbiamo conosciuto durante questo breve e intenso fine settimana, tutti gentilissimi e accoglienti …a presto!

Informazioni utili:

Giano è sulla strada del Sagrantino e tra gli splendidi Monti Martani (idee per escursionisti), oltre che sulla Strada dell’Olio, posizione che lo rende meta di vacanza per ogni stagione dell’anno (elenco eventi). Sul sito del comune si può scaricare questo comodo pieghevole (PDF – 825 kB) anche in lingua inglese, tedesca e francese.

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