La castagna, regina della Tuscia

Come ho già detto nel mio post per il progetto #insiders, conosciamo meglio la Tuscia dei dintorni di Roma, dove abitiamo. E con un finesettimana di ottobre e previsioni meteo ottime, dove andare se non a una delle tante sagre delle castagne? Negli anni le abbiam viste quasi tutte, non è facile decidere dove tornare. A questo punto la scelta cade su quella più lontana nel tempo: sono vari anni che non si viene a Canepina!

Ci troviamo sul versante orientale dei monti Cimini e qui si produce un tipo di castagna tra i migliori d’Italia: il marrone fiorentino, di colore più rossiccio e dalla forma più tondeggiante rispetto alla classica castagna.

Castagne a Canepina

Tanto tempo fa qualcuno, ma non ricordo chi, mi disse che il castagno era chiamato anche “albero del pane”, per i molti cibi che potevano essere prodotti con il suo frutto. Per questo, un tempo, le castagne erano cibo quotidiano e fonte quasi unica dell’alimentazione degli abitanti di questa zona, così ricca di castagneti. Si usava per cucinare zuppe e per produrre farina, che poi veniva utilizzata per il pane e la pasta. Ogni anno in zona se ne producono dai quaranta ai settanta quintali, ed ogni anno il mese di ottobre è completamente dedicato alla manifestazione “Giornate della Castagna”: per tutti i finesettimana la cittadina si dedica completamente all’accoglienza dei numerosissimi turisti che arrivano spesso da molto lontano.

Ancora oggi, anche se le abitudini alimentari sono cambiate radicalmente, a Canepina si lavorano il pane e pasta di farina di castagna. Il programma della festa è ricchissimo, e alla gastronomia si aggiungono tanti appuntamenti: rappresentazioni teatrali, visite guidate, spettacoli musicali, sfilate folkloristiche e eventi culturali.

Ci siamo divertiti moltissimo assistendo alla rappresentazione teatrale “Ius primae noctis” della compagnia teatrale “Figuranti la contesa città di Viterbo”: bravissimi gli attori e molto divertenti testi recitati.

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Una passeggiata tra i vicoli riporta un po’ indietro nel tempo. Ci inerpichiamo fra le tra strette viuzze che ci conducono, salendo, al Castello degli Anguillara. Siamo nella parte più alta del paese, dove la famiglia Di Vico lo costruì non come residenza ma solo con funzioni militari. La torretta è visitabile, e da qui si vede uno splendido panorama. Altri locali sono adibiti a museo, ma ci informano che oggi, essendo domenica, è chiuso. Il ponte, attualmente in muratura, una volta era un ponte levatoio.

Castello di Canepina

In lontananza si vede la chiesa di Santa Corona, spoglia all’interno, dedicata alla santa patrona e di grande significato per i canepinesi. La chiesa è stata abbandonata per anni e poi restaurata finalmente grazie al comitato festeggiamenti “Santa Corona”. Ci si arriva attraverso un bel percorso tra i castagneti.

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Frutti d’autunno

Alla sera, dopo tanto camminare, ci concediamo una meritata sosta in una delle tante cantine.

La nostra location è ben lontana dal nostro solito concetto di cantine: qui sono dei locali che sembrano non finire mai. Ancora allo stato rustico oggi, erano, un tempo, le cantine delle famiglie più ricche della città. E in questi giorni vengono riaperte ed allestite a locande dove si servono ottime pietanze della tradizione canepinese.

Scegliamo per la nostra cena la cantina chiamata “A Mescala“: un locale che sembra non finire mai, con piccole stanzette laterali.

canepina cantine

Cantina A Mescola

Atmosfera di un tempo, personale simpaticissimo e piatti locali per un’ottima cena e un’allegra serata. Antipasto misto, fagioli con le cotiche, melanzane, ceciliani, fieno, bistecca, salsiccia, spezzatino e insalata. E, per finire, castagne e dolcetti. Tutto ottimo e abbondantissimo. I ceciliani e il fieno sono due particolari tipi di pasta. I primi sono dei piccoli cilindri di pasta che passati attorno ad un ferro prendono un po’ la forma dei fusilli e ci vengono serviti conditi con un ragù bianco. Il fieno si ottiene tirando la sfoglia molto sottile e tagliandola finisssima e condito con ragù al pomodoro.

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Ottima cena alla cantina A Mescola di Canepina

La domenica pomeriggio, poi, una allegra sfilata di asini accompagnata dalla banda musicale “La Sbandata”,

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e tutte le cantine che si contendono il Palio!

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Informazioni utili

Sito web della manifestazione: Pro loco di Canepina

Parcheggio camper: fuori il paese con bus navetta oppure nella piazza vicino al distributore IP (GPS 42.379916, 12.235464), anche se quest’ultimo spazio, pur se riservato ai camper con tanto di divieto di sosta, poi è stato assalito da autovetture in sosta selvaggia.

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