Great faces, great places: Mount Rushmore!

Una volta vidi la pubblicità del South Dakota che recitava “Great faces, great places”, e in effetti lo stato è simboleggiato da uno dei monumenti più rappresentativi del paese: il Monte Rushmore.

Mount Rushmore

Great Faces, Great Places

Avendo visto prima il Crazy Horse Memorial ci è sembrato più piccolino, ma l’importanza a quanto pare non è data dalla suggestione che impone la dimensione del monumento: ogni anno circa tre milioni di visitatori vengono fin qui, tra i monti delle Black Hills, per ammirare l’enorme scultura. Si lascia l’auto (o il camper!) in un enorme parcheggio multi-piano, si iniziano a salire gradini e gradini verso l’entrata.

Mount Rushmore, South Dakota, USA

La prima immagine del Mount Rushmore

Si passa attraverso un lungo corridoio delimitato dalle bandiere dei cinquanta stati, fino ad arrivare ad una terrazza.

Mount Rushmore, South Dakota, USA

Il viale con le bandiere dei 50 Stati

Ecco, finalmente la maestosa opera è visibile al meglio.

Un simbolo, una meta: il monte Rushmore e la sua importanza

Dalla data della sua inaugurazione, 1941, la sua fama come simbolo di libertà e di speranza, e dell’America stessa è cresciuta sempre più e significative sono le parole pronunciate dallo scultore autore del progetto:

“L’obiettivo del memoriale è quello di comunicare la nascita, l’espansione, la conservazione, e l’unificazione degli Stati Uniti con le statue colossali di Washington, Jefferson, Lincoln e Theodore Roosevelt.”

Ma gli appellativi sono molti: “santuario della democrazia”, “giganti di granito”, “patriarchi fissati nella roccia”

Mount Rushmore, South Dakota, USA

Siamo arrivati un po’ tardi, ormai al crepuscolo. E in pochi minuti le grandi facce si sono oscurate: giusto il tempo di qualche foto, tra l’altro un pochino scure, e la nostra avventura di fronte ai presidenti sembrava già finita, quando ci siamo accorti che centinaia di persone stavano prendendo posto ordinatamente sulle panche. In effetti ci era sfuggita la cerimonia serale, la Evening Lighting Ceremony, in programma da fine maggio a metà agosto ogni sera alle 21, mentre da metà agosto alla fine di settembre alle 20. Assistiamo alla proiezione di un bellissimo video, ci alziamo in piedi come tutti durante l’immancabile inno nazionale e assistiamo ammirati alla celebrazione dei veterani presenti, che vengono chiamati sul palco e invitati a pronunciare al microfono il proprio nome e il corpo al quale appartenevano.

Mount Rushmore, South Dakota, USA

Alcune delle frasi apparse durante il video

Neanche a parlare della compostezza e del rispetto degli spettatori!

Mount Rushmore, South Dakota, USA

I veterani che si ritrovano sul palco

Ecco il momento dell’Inno Nazionale, purtroppo con una risoluzione troppo bassa, ma sicuramente sufficiente per trasmettere l’atmosfera vissuta: durante le splendide note il monumento viene illuminato …

Perché proprio loro sul monte Rushmore?

George Washington, primo presidente degli Stati Uniti (1789/1797)

Washington fu il comandante della guerra d’indipendenza americana che vide i coloni combattere per ottenere l’indipendenza dalla Gran Bretagna. È considerato uno dei padri fondatori del nascente stato e tra coloro che gettarono le basi della democrazia americana. A causa della sua importanza, Borglum scelse Washington per essere la figura più prominente sulla montagna. La sua frase “Il mantenimento del fuoco sacro della libertà e l’avvenire del modello repubblicano di governo poggiano sull’esperienza che ne è stata affidata al popolo americano e consegnata nelle sue mani” è impressa in modo indelebile nella storia degli Stati Uniti.

Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti (1801/1809)

Jefferson è stato il principale autore della Dichiarazione d’Indipendenza, che gli statunitensi considerano come un documento che ispira le democrazie di tutto il mondo, anche se non mancano su questo polemiche e controversie. Uno degli episodi più importanti durante la sua presidenza fu l’acquisto del territorio della Louisiana dalla Francia nel 1803, per 22.5 milioni di dollari. Viene ricordato anche per aver finanziato e incaricato
Meriwether Lewis e William Clark per l’esplorazione del nord-ovest del paese. Una delle sue frasi fu “Quando il popolo ha paura del governo, c’è tirannia. Quando il governo ha paura del popolo, c’è libertà”

Mount Rushmore

Theodore Roosevelt, ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti (1901/1909)
Roosevelt seppe condurre verso la direzione giusta l’America nella sua crescita economica. Ebbe un ruolo determinante nei negoziati per la costruzione del Canale di Panama. Si occupò molto dei diritti dei lavoratori e di opere pubbliche e diede il diritto di pensione ai veterani. Nel 1906 ottenne il premio Nobel per la pace per il suo intercedere nel mettere fine ai dissidi tra Russia e Giappone. Disse “Fai quello che puoi, con quello che hai, nel posto in cui sei”

Abraham Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti (1861/1865, quando fu assassinato)

Lincoln tenne unita la nazione durante la sua prova più grande: la guerra civile, altrimenti detta Guerra di Secessione. Egli riteneva che il suo dovere più sacro era la conservazione dell’Unione. Era sua ferma convinzione che la schiavitù doveva essere abolita. Sua la frase “Dando libertà allo schiavo, noi assicuriamo libertà al libero, cosa ugualmente onorevole, sia in ciò che diamo che in ciò che difendiamo”
On location
Un luogo significativo come il Mount Rushmore non poteva non attrarre il mondo del cinema. Già nel 1959 divenne set del film “Intrigo internazionale” – titolo originale “North by Northwest”. In precedenza vi erano stati girati solo due documentari, certamente di minore importanza rispetto alla grande opera di Alfred Hitchcock. Di seguito la scena

Curiosità
  • Una delle figure fondamentali nella realizzazione dell’opera fu un italiano, Luigi del Bianco.
  • Nella foto pubblicitaria durante la sua campagna elettorale, Lincoln appare senza barba. Successivamente si ha sempre un’immagine del presidente con la barba: la decisione di farla crescere fu presa in seguito alla lettera scritta da una bambina di Westfield (NY). La bambina, Grace Bedell di 11 anni, gli scrisse “Sono solo una bambina di undici anni ma desidero ardentemente che lei diventi presidente degli Stati Uniti […] tutte le donne amano la barba e convinceranno i loro mariti a votare per lei”. Successivamente il presidente incontrò la bimba e l’evento è ricordato con una statua nella cittadina di Westfield.
Info utili

Orari e costi: il monumento è aperto ogni giorno dell’anno tranne il 25 dicembre, naturalmente con orari diversi per ogni stagione. Nella pagina del sito ufficiale si possono consultare gli orari. Il biglietto di ingresso è gratuito, ma si paga il parcheggio (11 dollari, per info sui vari tipi di veicoli consultare la pagina dedicata) ed è valido per 24 ore dal momento dell’emissione.

GPS: 43.8789472 -103.459825

Alert: come sempre consigliato, consultare la pagina degli avvisi prima di mettersi in viaggio.

Per chi viaggia in camper: in questa pagina si trovano risorse utili per poter trovare la sistemazione ideale nei dintorni

Per soggiornare: nella pagina con le indicazioni del Lodging si trovano i collegamenti ai siti delle località più vicine, naturalmente la cittadina più vicina è Keystone, ma se ci si vuole spostare in una grande città (con tanto di aeroporto internazionale), Rapid City è a 30 miglia – mezz’ora – da qui.

Programmi e materiale: come in tutti i monumenti e parchi nazionali c’è anche qui un kids program, un programma dedicato ai bambini. Molte brochure sono a disposizione in questa pagina

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