Welcome to Israel

Un viaggio non molto pensato, capitato all’improvviso e organizzato senza ausilio di agenzie di nessun tipo. Grazie ad un offerta Ryanair  per un volo diretto da Roma a Tel Aviv, ci coglie come un uragano l’idea di un viaggio nello stato di Israele. Acquistato il biglietto iniziamo a fare i conti con la pianificazione. È sempre consigliato controllare il sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri italiano prima di intraprendere un qualsiasi viaggio, ancor di più quando si tratta di paesi con continui avvisi come questo. Tra le tante regole

ce n’è una che tengo a precisare: il passaporto deve avere un “residuo” di validità di almeno sei mesi al momento della partenza. Se si entra come turisti e non si superano i 90 giorni di permanenza non occorre il visto, basta la piccola tessera di color blu che viene consegnata in arrivo ai controlli. Non appongono il timbro sul passaporto e il permesso (la tesserina blu) che viene concesso va conservato fino al rientro in Italia: verrà soprattutto chiesto se avete intenzione di visitare i territori Palestinesi, come ad esempio Betlemme. Leggere con attenzione in questa pagina la voce “Respingimenti“. Prima di stilare il programma è bene sapere che passare attraverso i confini via terra tra Israele e Giordania potrebbe portare conseguenze nei prossimi viaggi (leggere al riguardo sul sito againstthecompass e su igoogledisraele).

Assicurazione sanitaria

Il giorno precedente la partenza abbiamo stipulato un’assicurazione sanitaria dopo aver avuto conferma riguardo i costi della sanità in tutto lo Stato. Abbiamo scelto, come in ogni viaggio, Columbus utilizzando il codice sconto, e il form per inserire i dati per il preventivo, che si trova sul blog Non chiamatemi turista.

Noleggio auto

Per gli spostamenti, dopo aver valutato le spese da sostenere in caso di utilizzo dei mezzi pubblici e tenuto conto che eravamo cinque adulti e una bimba di due anni e mezzo, abbiamo noleggiato un’autovettura con l’agenzia Enterprise. Si è rivelata perfetta sotto ogni aspetto: accoglienza, consigli e servizio cordiale sia al pick-up che al drop-off. A differenza di molti altri aeroporti il drop-off delle agenzie non è ubicato nello stesso posto del pick-up, nella nostra auto c’era un foglio ben in evidenza con tanto di indicazioni. La segnaletica principale è sempre in tre lingue: ebraico, arabo, inglese. Per la navigazione gps abbiamo utilizzato due app istallate sui nostri smarphone: Map Factor Navigator e, solo raramente, GoogleMaps (entrambe con mappe scaricate off-line).

Alloggi

Quando nell’organizzazione siamo passati alla prenotazione degli alloggi ci siamo resi conto che il 90% ma anche più degli alberghi/appartamenti non era più disponibile: la maggior parte delle strutture erano già al completo nonostante mancassero ancora quattro mesi al viaggio! Si trovavano posti soprattutto negli ostelli che vista la tipologia del “gruppo” erano da escludere. Gli alberghi avevano dei prezzi improponibili e poi con una bimba piccola la soluzione sembrava la meno adatta per la costrizione degli orari e per eventuali necessità quotidiane. Posso affermare che per il soggiorno in Israele l’opzione “appartamento” risulta la migliore per comfort/prezzo/organizzazione. Avendo noleggiato un’autovettura avevamo bisogno di un parcheggio privato: avevamo letto e ci siamo resi conto durante il viaggio che senza posto auto è praticamente impossibile parcheggiare nelle città più abitate di Israele senza dover passare ore a cercare un posto che non sempre si trova (per dovere di informazione l’app usata per il pagamento della sosta è Pango). Anche il quartiere ha la sua importanza: alloggiare vicino ai punti di interesse significa potersi spostare a piedi e lasciare l’auto custodita. I siti consultati per la prenotazione degli appartementi son quelli che riteniamo da sempre più affidabili per i nostri viaggi: Hotels, Booking e giù di lì. Ho consultato Airbnb esclusivamente per cercare recensioni non presenti nei portali di cui ho parlato, in quanto per la prenotazione c’erano costi aggiuntivi e difficoltà sulla cancellazione della stessa. Premetto che raramente ho trovato alloggi che consentivano la cancellazione fino al giorno precedente il soggiorno. Avevamo al massimo un margine di circa 15 giorni. Un altro elemento da valutare è l’orario massimo del check-in che non è mai esteso come quello degli alberghi. Oltre a recensire su Tripadvisor, tengo a specificare anche qui le caratteristiche degli appartamenti vista l’importanza sull’organizzazione e sul gradimento del viaggio.

Il nostro programma prevedeva degli spostamenti: uno verso nord (Nazareth) che abbiamo preferito fare in giornata da Tel Aviv, uno sul Mar Morto dove abbiamo sostato solo per una notte e l’ultimo a Gerusalemme che ci ha permesso di visitare anche Betlemme.

Tel Aviv – B&B’s Yellow Kingdom – 15 Ha-Kovshim Street (quartiere  Kerem Ha Teimanim)
L’appartamento si trova al piano seminterrato, cosa che comporta l’assenza di finestre: ci sono solo aeratori. Ha un provvidenziale parcheggio privato sul retro dell’edificio dove però per accedere è necessario fare varie manovre e, soprattutto se si ha un mezzo grande come il nostro, avere occhio clinico per non incorrere in problemi con la carrozzeria. La pulizia non era delle più accurate nè nella biancheria nè sul pavimento, ma, dette fino ad ora tutte le criticità, il resto del giudizio è sicuramente ottimo. La posizione è eccellente: cinque minuti a piedi dal Carmel Market, 300 metri dalla spiaggia e altrettanto dal primo negozio AM.PM. (i supermercati aperti 24/24 e 7/7 ). In casa si ha cucina, microonde, bollitore e frigo con congelatore. Il proprietario è di un’accoglienza eccellente: ci ha inviato via Whatsapp (avevo inviato il mio numero durante la procedura di prenotazione) tutte le indicazioni corredate di foto per accedere all’appartamento. Niente di più facile: sulla porta c’è un contenitore a combinazione, modificato ad ogni cambio affittuario, che contiene la chiave per entrare. Ogni volta che abbiamo scritto ha risposto immediatamente e ci ha persino lasciato una sim israeliana per lo smartphone che abbiamo sempre portato con noi fino al check-out. Non l’abbiamo mai usata ma è stata una sicurezza visto gli alti costi dei nostri gestori in caso di necessità di chiamate vocali e connessione dati.

Tel Aviv

Mar Morto – Neve Zohar – Nadia Hosting Dead Sea – Neve Zohar 102/2
Siamo arrivati in questo piccolo centro sul Mar Morto un pomeriggio di venerdì: nonostante lo Shabbat la proprietaria ci ha accolto con simpatia e si è prodigata per aiutarci nell’insediamento della numerosa compagnia! Nadia è una persona davvero deliziosa: ci ha reso partecipi della loro ricorrenza portandoci delle ottime Challot. L’appartamento è grande, ben disposto, pulito e con una cucina corredata anche di spezie, zucchero e altri prodotti che possono tornare utili. Si parcheggia a qualche decina di metri in una grande piazza ed è a 10 minuti di macchina da Ein Bokek: un’ottima soluzione per deliziarsi qualche ora sulla spiaggia. Sempre ad Ein Bokek c’è un centro commerciale, anche se il supermercato non è molto ben fornito e piuttosto caro.

Entrambe queste soluzioni le abbiamo prenotate con Booking.

Neve Zohar – Nadia Hosting Dead Sea

Gerusalemme – King David Court – King David Street n°19
Questa volta la prenotazione è stata fatta su Hotels. La scelta si è rivelata più che ottima. Siamo vicinissimi a Mamilla Avenue, abbiamo a disposizione garage interno coperto, piscina al primo piano del palazzo (che noi non abbiamo utilizzato, ma che è a disposizione dei condomini), tutti i comfort in casa (persino l’asciugatrice), buona pulizia, tanti elettrodomestici (c’è la macchinetta per cialde Nespresso che non abbiamo usato ma per chi ne volesse approfittare le cialde sono in vendita nel negozio del benzinaio che si trova all’uscita del garage). Il check-in è facilissimo: si entra con la combinazione e la chiave si prende all’interno dell’appartamento. Ogni dettaglio è ben spiegato nell’allegato che ci è stato mandato via email. A pochi minuti di cammino ci sono ben tre supermercati: in ordine di grandezza uno aperto 24/24 vicino all’incrocio che porta a Mamilla, uno al n° 27  di Keren HaYesod Street, e il più grande ma non aperto di notte al n° 1 di Gershon Agron Street (Shufersal Sheli Agron).

Appartamento a Gerusalemme

Pagamenti

Siamo partiti senza contanti con l’intenzione di prelevare all’arrivo, cosa che ci siamo dimenticati di fare in aeroporto. Abbiamo pagato la prima cena con la carta di credito prepagata Mastercard (che è stata accettata ovunque) e poi abbiamo prelevato i contanti utilizzando la nostra carta Bancomat presso gli ATM che si trovano in strada oppure all’interno dei negozi. Preciso che la carta bancomat non ha funzionato presso gli sportelli Bancomat delle banche, almeno in quelle che abbiamo trovato sul nostro cammino.

Spesa alimentare

I reparti di carni e pesce fresco nei supermercati non sono ben forniti, unico supermercato con carne di manzo fresca buonissima è stato il supermercato del G6 Mall (32.659810,35.104798) dove ci siamo fermati tornando da Nazareth. Sicuramente ce ne sono tanti altri grandi, ma mai ci è capitato vicino ai nostri appartamenti. I prezzi sono decisamente più alti rispetto all’Italia, tranne che alcuni alimenti come le spezie, alcuni tipi di frutta e verdura e alcuni formaggi. Il vino ha prezzi pressochè tripli rispetto a quelli cui siamo abituati. Il vino di bassa qualità viene spesso venduto a 100 shekel, circa 25 euro.

Meteo

La temperatura durante il nostro soggiorno (stiamo parlando di fine gennaio) è stata ottima, sul Mar Morto ci si poteva fare anche il bagno. C’è escursione termica, quindi differenza fra le ore diurne e notturne. Abbiamo avuto un solo giorno di pioggia, il penultimo giorno a Gerusalemme, con un brusco abbassamento delle temperature.

Ein Bokek

Abbigliamento

Durante la visita dei punti di interesse portare sempre nella borsa uno scialle e/o un foulard che possono tornare utili in caso di regole sul vestiario. Evitare di indossare capi come gonne corte, pantaloncini etc (in alcuni casi, come è successo in un altro viaggio con diversa destinazione, nei luoghi ortodossi è necessario per le donne anche coprire i pantaloni utilizzando foulard che sembrano gonne lunghe) per non avere sorprese. Avevamo solo un bagaglio registrato da 10 kg. e un bagaglio a mano piccolo a persona, ma è stato più che sufficiente. Il viaggio si è svolto a gennaio e in questo periodo è bene portare sia abbigliamento leggero (anche un costume se si va sul Mar Morto) che pesante. I riscaldamenti erano sempre a temperatura regolabile, quindi un piagiama di cotone per la notte va più che bene.

Il ritorno

Avevo letto navigando in internet dei controlli di gran lunga più accurati alla partenza piuttosto che all’arrivo: ebbene, è esattamente così. Controlli rigorosissimi: in pochi metri, cinque volte il controllo del passaporto e dei documenti di viaggio. Del resto il Ben Gurion è considerato l’aeroporto più sicuro al mondo.

Finito il viaggio e tornati a casa? Leggere assolutamente!

Il timbro, come detto, non viene più inserito nelle pagine del passaporto ma è sostituito da un tagliandino che attesta il permesso per restare nel paese per massimo 90 giorni. Tutto questo ha una ragione: ci sono molti stati che non accettano e altri che non vedono di buon occhio chi è stato nello stato di Israele. Se si ha intenzione di visitare uno di questi paesi fare in modo di cancellare ogni traccia del passaggio. Consigli utili sono contenuti, se non l’avete aperta nel primo capoverso di questo post, in questa pagina.

Siti utili

Authentic Israel

Igoogledisrael

Go Israel

Israel Travel (Lonely Planet)

Israel Travel Secret

J Travel Jerusalem

Dead Sea

Giudizio globale

Da tornarci quanto prima!

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